Con la ratifica delle Filippine il 20 febbraio scorso, la Convenzione contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro del 2019 arriva a 38 adesioni nel mondo, rafforzando l’interesse mondiale per la prevenzione dei lavoratori e delle lavoratrici da atteggiamenti prevaricatori, molesti o che sfocino in atti di violenza verbale e fisica.

L’Organizzazione Internazionale delLavoro (OIL) che quella Convenzione l’ha scritta e la promuove di anno in anno con studi e ricerche nel suo ultimo Report sull’argomento, ha fatto il punto sul ruolo che può svolgere il sistema di sicurezza sul lavoro aziendale nel prevenire questi atti intimidatori e violenti e la sua efficacia, non senza qualche spunto di miglioramento.

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Violenze e molestie sul lavoro: i dati nel mondo

Secondo i dati OIL di una indagine del 2022 raccolti non senza molte difficoltà e ritrosie degli intervistati, nel mondo più di una persona su cinque ha subito violenza e molestie sul lavoro: il 17,9% degli intervistati lamentava intimidazioni psichiche e l’8,5 % (più uomini che donne), di natura fisica. Il 6,3% ha riferito di aver subito violenze e molestie sessuali, con le donne particolarmente esposte.

In base ai dati ISTAT 2022 in Italia sono 1 milione 404 mila le donne che nel corso della loro vita lavorativa hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro, ovvero l’8,9% delle lavoratrici ma, come abbiamo visto, molti dati ci mancano per capire il fenomeno appieno.

Quali strumenti abbiamo allora a disposizione per far valere il proprio diritto ad un ambiente di lavoro sano e sicuro?

Come ci si tutela dal rischio di violenze e aggressioni nel mondo?

A fine 2023 nel Report: “Preventing and addressing violence and harassment in the world of work through occupational safety and health measures” l’OIL ha cercato di capire i diversi risultati ottenuti dagli Stati nel tutelare il lavoratore da violenze e molestie sul lavoro per individuare le soluzioni migliori. Si scopre così che in Europa e in Asia centrale le disposizioni contro la violenza e le molestie sono principalmente integrate nelle leggi che disciplinano la sicurezza. In Asia, Pacifico e negli Stati arabi ci sono leggi mirate, mentre Spagna e Tunisia hanno leggi generali in materia di sicurezza che potrebbero coprire gli atti intimidatori, ma solo la Spagna li riconosce esplicitamente e indica come gestirle offrendo un buon esempio da seguire.
In Italia il Testo Unico di Sicurezza impone al datore di lavoro di valutare tutti i rischi, compresi implicitamente quelli da violenza o minacce senza però citarli espressamente: in termini di norme, come abbiamo visto manca ancora una tutela penale adeguata.

Quali sono allora gli strumenti a disposizione per tutelarsi davvero sul luogo di lavoro?

Ambiente sano e sicuro: con quali strumenti?

Sebbene le prove empiriche sui fattori che portano a violenze e minacce stiano sempre più emergendo nei contesti aziendali, OIL nel suo Report richiede ulteriori ricerche per capire come il sistema di sicurezza sul lavoro può ergersi a tutela di un luogo di lavoro in grado di contrastare tali condotte. La mobilitazione di tutti gli attori del mondo del lavoro, seppure efficace nelle sue attività di informazione e sensibilizzazione richiede una maggiore condivisione di buone pratiche ed il coinvolgimento di sindacati, imprese e istituzioni.

Essenziale, rimarca OIL collezionare maggiori dati e insistere sulla condivisione di queste esperienze in azienda in ottica di tutela e di prevenzione: se oggi in Italia secondo ISTAT nell’80,9% una donna non parla di quanto subito, ci si rende conto che una delle prime azioni da intraprendere è proprio creare quelle condizioni di fiducia e protezione sul lavoro che spesso esiste ma non emerge nel modo giusto.

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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